mercoledì 11 settembre 2013

Journey to the East (Cronache di una vacanza oltre l'Himalaya, parte seconda)

Uno dei romanzi più famosi della letteratura cinese è “Il viaggio in Occidente”, in cui i protagonisti fanno un lunghissimo viaggio verso l'India per ritrovare dei testi sacri. Questo viaggio è pieno di avventure, di demoni malvagi, di buoni amici, di momenti di grande gioia ma anche di tristezza e di sconforto. Ma, come in ogni lungo viaggio che si rispetti, i protagonisti trovano soprattutto loro stessi, scoprendo i propri limiti e sforzandosi faticosamente di migliorarli.
Io ho fatto il percorso inverso, una sorta di “Viaggio in Oriente”, spostandomi sempre più verso est, prima in Romania, poi in Malaysia. Ma la sostanza di questo lungo viaggio è la stessa: ho conosciuto tantissime cose, ma ho conosciuto specialmente me stesso, coi miei pochi pregi e i tanti difetti. E sono ancora all'inizio.
Ma ora, tralasciando i pensieri filosofici, parliamo un po' di questa Malaysia. Già il viaggio in aereo è stato spettacolare. Seguire la mappa interattiva sul computer del mio sedile mi ha dato forti emozioni. Potrebbe sembrare anche poca cosa, ma per uno che fino a un anno prima aveva paura anche di prendere l'elicottero per andare da Foggia alle Isole Tremiti, fa un certo effetto sapere che ora si sta volando su Istanbul, ora su Teheran, poi sul tristemente famoso Afghanistan, e dopo aver attraversato il Pakistan trovarsi a volare sull'India, sbirciando dal finestrino in cerca di qualche tappeto volante, e poi via sull'Oceano Indiano con le sue misteriose isole Andamane e Nicobare, prima di arrivare finalmente a destinazione.
E il vero bello di questa vacanza è che non ho fatto il semplice turista che si fa la foto scattata a livello strada alle due torri gemelle di Kuala Lumpur; beh, quello l'ho fatto anche io, ma è stato interessantissimo vivere con Jovy la vita Malese, anche se per pochi giorni rispetto alla vita Rumena, ma il tanto che basta per apprezzare le differenze culturali, religiose, di vita quotidiana, e per constatare, ancora una volta, che possiamo essere Italiani, Malesi, Rumeni o di qualsiasi altra nazione ma, in fin dei conti, queste differenze sono solo esteriori e dovute a fattori storici, geografici e climatici, e che i sentimenti profondi e viscerali sono uguali per tutti.
Per questo viaggiare fa solo bene, è un po', permettetemi la similitudine, come esplorare la mappa ad Age of Empires. Conosciamo solo il nostro villaggio, e magari qualcuno limitrofo, tutti gli altri sono inghiottiti dal nero. Non li conosciamo, né ce ne curiamo. Al telegiornale, dopo i sevizi sull'ennesima condanna di Berlusconi, sull'ennesimo segretario del Partito Democratico, sull'ennesimo Angelus del Papa, sull'ennesima falsa svolta sul delitto del momento, sull'ennesimo bidone comprato dall'Iter, sull'ennesima fiamma di Balotelli, sull'ennesimo tatuaggio di Belen, sull'ennesimo ritorno in tv di Carmen Russo, e sull'ennesima fiction di Beppe Fiorello, si dà la notizia, in chiusura, pochi secondi, senza immagini video, di una qualche tragedia che ha colpito un paese lontano. Ma fortunatamente, su duemila morti, non c'erano italiani. Alè! Evviva! E ora tutti contenti ci possiamo vedere “La prova del cuoco”.
Viaggiando impariamo ad eliminare il nero dalla mappa di Age of Empires, a rendere visibili altre città, con persone vestite differentemente da noi, che pregano dei diversi, che hanno una lingua diversa e che mangiano cibi diversi, ma che in ultima analisi sono uguali a noi. Potremmo essere noi. E questo significa rendersi conto delle cose realmente importanti della vita.

Bene, dopo questo sproloquio senza capo e né coda mi sono accorto che della Malaysia non ho parlato per niente. Allora delle avventure che Jovy e io abbiamo affrontato insieme, ne parlerò nella prossima puntata. Adesso non posso più scrivere, ho da fare. In tv fanno le repliche di Don Matteo!

PS. La seconda immagine rappresenta il libro d'esordio che ha scritto un mio carissimo amico e che nei prossimi giorni sarà disponibile nelle librerie. Conosco il suo modo di scrivere, davvero appassionante e coinvolgente. Maggiori dettagli nelle prossime puntate...