Ho sempre detto che in questo Erasmus
non ci si annoia mai e che ogni giorno è una storia a sé,
differente dal giorno precedente e dal giorno seguente, ma il tutto
segue un filo conduttore. Ed è per questo che sembra proprio di
vivere gli episodi di una serie tv. Tanti sono i personaggi. C'è il
protagonista, in questo caso il sottoscritto, e i co-protagonisti,
amici con cui mi vedo quasi ogni giorno e che hanno una loro
personale storia che conosco bene e che scorre parallela alla mia. Ci
sono gli altri personaggi principali che hanno un ruolo importante ma
stanno qualche gradino sotto ai co-protagonisti. E poi via via ci
sono tutti gli altri: personaggi secondari, special guest, personaggi
apparsi solo per un breve periodo ma con un ruolo importante, fino ad
arrivare alle semplici comparse. Ovviamente, come in ogni serie tv e
film, ci sono i vari cattivi e antagonisti. Ma se anche nei Puffi ci
sono Gargamella e Birba, non vedo perchè non dovrebbero stare nella
mia personale serie tv. E poi ci sono i caratteristi. I caratteristi
sono quei personaggi che hanno un ruolo molto limitato e circoscritto
al loro, appunto, carattere particolare che raramente si evolve nel
tempo, a differenza dei personaggi principali. E qui i caratteristi
non mancano, dal “ragioniere” al “recordman”, passando per la
signora che fa le pulizie nel palazzo che, quando c'è qualche novità
in un appartamento, si mette a pulire proprio la porzione di
pianerottolo davanti a quella porta, al baldanzoso giovanotto che si
finge mio grande amico a mia insaputa solo per provarci con le mie
amiche, fallendo miseramente.
Tutto questo dà vita a un'appassionante
serie tv piena di storie di avventura, amicizia, malinconia, e anche
comiche. Ma in tutte le serie tv, c'è un elemento che non manca mai.
È quello attorno al quale gira tutta la sceneggiatura. Ed è la
storia d'amore. E anche questa fa parte della mia serie tv, e sono
sicuro che, quando l'Erasmus finirà, darà vita a un piacevole
spin-off.
Wǒ ài nǐ Jovy
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